DICIAMO NO ALLO SBLOCCA ITALIA Raccolta firme per petizione europea
La Legge “Sblocca Italia” battezzata anche come “Sfascia Italia” o “Sblocca Trivelle”, con l’art. 38, modifica le norme sulla prospezione ricerca e coltivazione idrocarburi che diventano attività di pubblica utilità e di interesse strategico e per le quali sarà prevista l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Quindi i terreni interessati dalle trivellazioni ma anche dal passaggio di oleodotti saranno vincolati all’esproprio direttamente per ordine governativo, spogliando così i Comuni ma anche i cittadini dei propri diritti e delle proprie competenze.
Buona parte del territorio lucano, circa il 70%, è soggetto a vincoli minerari per gli idrocarburi, molti dei quali anche nella fascia costiera.
Tra le province più colpite ci sarà quella di Matera per il numero di concessioni insistenti sul territorio e ciò comporterà effetti dannosi sulle attività agricole, enogastronomiche e sul turismo. E’ inconcepibile far coesistere Matera Capitale della Cultura 2019 e allo stesso tempo attività estrattive sparse nei territori circostanti. Il Comune di Miglionico, in particolare, è interessato da un permesso di ricerca chiamato “ il Perito” della società inglese Delta Energy, in zona Tre Confini , quindi in condivisione con i comuni di Pomarico e Montescaglioso.
Le estrazioni marittime , invece, avranno conseguenze molto impattanti per il tratto costiero dei Comuni di Bernalda, Pisticci, Policoro, Nova Siri, Scanzano Jonico, Rotondella.
Altra dannosa novità istituita dalla Sblocca Italia è il rilascio di un unico titolo di concessione di attività sui giacimenti (prima della Legge le autorizzazioni per le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi erano atti amministrativi separati), e le autorizzazioni avranno una durata superiore ai 30 anni. Altro aspetto molto importante è costituito dagli effetti nocivi della produzione di liquami, fanghi e gas generati dalle attività estrattive che non sono sicuramente compatibili con la vocazione agricola, enogastronomica e turistica dei nostri territori. Sono recenti le analisi dell’ARPAB che hanno rinvenuto nei fanghi petroliferi diretti in Valbasento, tracce di radioattività e tutto questo a pochi km dal nostro Comune.
Per quanto attiene alle trivellazioni in mare, il rischio di esplosione di piattaforme è sempre presente e ampiamente documentato; sebbene questi siano eventi rari, sono pur sempre possibili ed è sufficiente un solo incidente, UNO SOLO, per distruggere l’intera costa e vanificare decenni di lavoro per la promozione turistica. Allo stesso modo, il rischio sismico è reale e preoccupante, in una regione già sismica di per sé, considerata l’evidenza scientifica di questi ultimi anni che mette in correlazione le attività petrolifere ad eventi di sismicità indotta o scatenante.
Anche da un punto di vista prettamente economico le royalties che la Regione incasserà, nonostante il raddoppio dalle attività petrolifere, saranno talmente esigue che potremmo farne tranquillamente a meno. Rappresentano neanche il 10% del bilancio regionale. Basterebbe ridurre i costi della formazione, che la Regione fa da decenni in maniera clientelare, o gli sprechi della sanità, quelli degli enti inutili o ridurre drasticamente gli stipendi delle cariche dirigenziali e sicuramente avremmo più soldi da utilizzare di quanto non ce ne dia il petrolio e senza rischi per la salute e l’ambiente. Anche dal punto di vista occupazionale le ricadute sono state e continueranno ad essere irrisorie. Addirittura, nei territori interessati alle perforazioni si è registrato, oltre ad un aumento quasi del doppio dei tumori , un altissimo tasso di emigrazione.
Per questo motivo vi invitiamo a firmare la petizione per impugnare questa Legge indecorosa per il futuro del nostro territorio. Diciamo NO allo Sblocca Italia. Facciamolo per i nostri figli. Facciamolo per le generazioni future. Facciamolo per un mondo migliore.
Movimento 5 Stelle Miglionico