NON FACCIAMOCI LE PISTE……
L’Avio Superficie o, più semplicemente, la Pista Mattei fu costruita negli anni sessanta per volere di Enrico Mattei, allora presidente dell’Eni, allo scopo di facilitare i suoi spostamenti e quelli degli altri dirigenti dell’azienda tra i vari stabilimenti Eni sparsi sul territorio nazionale ed estero.
Nel 2014, nonostante nel corso degli anni, la struttura sia stata riqualificata, ampliata e ristrutturata, per la Pista Mattei il tempo sembra essersi fermato agli anni sessanta ed il suo scopo è rimasto sostanzialmente invariato. Sono cambiati gli attori, è cambiata la Lucania, ma la sostanza non è cambiata.
Nel corso dei decenni, infatti, la Valbasento si è trasformata in un cimitero di aziende e di persone, la Basilicata è stata svenduta alle aziende petrolifere ma la Pista Mattei, nonostante gli inutili campanilismi diffusi, in ogni dove, nella nostra regione, campanilismi che vorrebbero aggiungere ai già numerosi, fallimentari ed inutili aeroporti diffusi sul territorio nazionale un ennesimo carrozzone mangiasoldi, ha lasciato invariata e lascerà invariata la sua destinazione d’uso anche nei prossimi anni, che si faccia o no l’aeroporto, rimanendo una struttura ad uso e consumo dei petrolieri.
La Basilicata quindi, con un bacino di utenza ridotto ai minimi termini, con le giovani generazioni costrette ad emigrare e con una classe dirigente che tende sempre più a disincentivare il turismo, attraverso politiche suicide di costante ed inesorabile distruzione del territorio e del patrimonio ambientale ed agricolo regionale, vorrebbe munirsi di un aeroporto che, vista l’attuale situazione, e nonostante Matera 2019, sarebbe fallimentare già in partenza.
Gli esempi diffusi sul territorio sono decine, da Foggia a Parma, da Rimini ad Alghero, tutti aeroporti con bacini di utenza maggiori del nostro, tutti aeroporti, sostanzialmente falliti, che chiudono i bilanci in rosso da anni, e se i bilanci chiudono in rosso, sappiamo che ad intervenire deve essere lo Stato o la Regione, quindi la collettività, attraverso corposi stanziamenti che andrebbero ad aggiungersi a quelli già buttati via per trasformare la pista in aeroporto.
Con le strade e le ferrovie che ci ritroviamo e con i tempi di percorrenza attuali pensiamo veramente che per arrivare o partire in aereo da Matera si preferirà Pisticci a Bari? O che da Potenza e dal melfese sarà conveniente raggiungere Pisticci piuttosto che Foggia o Salerno? Se lo pensiamo veramente vuol dire che crediamo alle favole ma, se così non fosse, vuol dire che siamo coscienti di trovarci di fronte ad un ennesimo potenziale sperpero di soldi pubblici.
Se i fondi che verranno spesi per la Pista Mattei fossero invece destinati al miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti pugliesi e campani, all’istituzione di apposite navette e alla realizzazione ed il miglioramento delle strade e delle ferrovie (penso per esempio alla 4 corsie che colleghi la Basentana a Matera o alla linea ferroviaria Matera-Bari), si otterrebbero migliori risultati, sia in termini di mobilità generale sia in termini di economicità proiettata negli anni.
Se tutto ciò già potrebbe essere sufficiente, da parte nostra, per esprimere un voto contrario alla proposta di delibera che ci viene sottoposta, a quanto detto occorre aggiungere altre considerazioni per nulla trascurabili.
Per prima cosa occorre ricordare che la Pista Mattei è parte integrante della zona industriale di Pisticci Scalo, ex area Anic ed Enichem e zona SIN, una delle 44 aree più inquinate d’Italia per cui sono già previste e finanziate opere di bonifica che, ammesso vengano mai realizzate, non si sa quale effettivo risultato possano portare in termini di risanamento ambientale, quindi non esiste peggior sito in cui ubicare nuove infrastrutture di qualunque genere, se non altro per il rischio, se così vogliamo chiamarlo, di coprire o intaccare, a causa di eventuali lavori, discariche o accumuli di sostanze nocive depositate, legalmente ed illegalmente, in quell’area nel corso dei decenni.
A tal proposito occorre ricordare che nel non lontano 2011 la suddetta pista veniva posta sotto sequestro dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri in seguito ad un decreto emesso dal Gip di Matera su richiesta della Procura.
Le motivazioni del sequestro facevano riferimento ad “attività di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti costituiti da terreno potenzialmente contaminato in assenza delle prescritte autorizzazioni e alla “realizzazione e gestione di una discarica non autorizzata”, parole testuali queste contenute nel suddetto provvedimento.
In poche parole, persisteva il sospetto che, per la realizzazione degli ampliamenti della Pista Mattei, fosse stato utilizzato terreno contaminato.
Anche se queste accuse, per fortuna sono cadute, e l’area è stata dissequestrata grazie all’intervento del Ministero dell’Ambiente, la vicenda dimostra quanto sia rischioso finanziare delle infrastrutture, tra l’altro inutili, da realizzare in aree sensibili dal punto di vista ambientale e che, addirittura, dovranno essere sottoposte a bonifica. I ricorsi, il blocco dei lavori, le inchieste, i ritardi, i sequestri e chi più ne ha più ne metta, potrebbero rendere la realizzazione dei lavori un calvario, allungando i tempi di realizzazione in maniera smisurata e facendo lievitare in maniera esponenziale i costi. Del resto, quando si parla di certi argomenti non dobbiamo dimenticare che oltre ad essere in Italia, siamo addirittura in Lucania, e di esempi del genere ne abbiamo molti.
Alla luce di tutto ciò mi chiedo come potremmo mai votare a favore di una delibera che chiede il potenziamento della Pista Mattei e, soprattutto, mi chiedo come potrete voi votare a favore.
Vuol dire che avremo 3 voli a settimana in più ed un mucchio di soldi in meno da destinare alle reali esigenze dei lucani!
Orazio Signorella
Portavoce M5S Miglionico
È risaputo che i trasporti funzionano solo quando sono integrati. È inutile avere un aeroporto se poi è difficile da raggiunge o mancano i collegamenti stradali/ferroviari ma di certo va detto che lo sviluppo di un territorio è direttamente proporzionale all’esistenza di collegamenti di ogni tipo quindi attenzione prima di essere contro tutto ciò che possa aumentare/migliorare ogni tipo di collegamento, sia aereo che terrestre.
I trasposti aerei hanno un target diverso da quelli terrestri, soprattutto se si vuole sviluppare il turismo e puntare su una determinata fetta di utenti che non arriverà mai in auto o in treno: di certo occorre una pianificazione nazionale e non solo interventi estemporanei a macchia di leopardo ma col governo che ci ritroviamo, la cosa è molto difficile