PERCHE’ PROPONIAMO UNA GESTIONE.. DIVERSA.. DEI RIFIUTI
Il giro di affari dei rifiuti solidi urbani in Basilicata si aggira intorno ai 70/80 milioni di euro all’anno, dei quali circa la metà, 30-40 milioni, va alla manutenzione dei mezzi e costi di occupazione, l’altra metà è la spesa dei Comuni lucani per stoccare o incenerire ben 220 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani (dato ISPRA- 2012). Di queste 220 mila tonnellate, con i prezzi che vanno in media da 90 anche fino a 180 euro a tonnellata, ben il 70% va in discarica, anche grazie al Piano di gestione rifiuti regionale attualmente in vigore.
Questo giro d’affari è gestito da una quindicina di aziende lucane, molte delle quali sono specializzate anche nel business dello smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi, industriali, petroliferi. Altra parte consistente dei guadagni è in mano a società di trasferenza, alle quali vengono conferiti i materiali da riciclo differenziati dai Comuni. In parole povere, ai Comuni vanno pochi spiccioli (a volte barattati con un piccolo sconto nei costi di gestione), alle società di trasferenza i veri guadagni.
Eppure, se i Comuni potessero gestire direttamente il materiale della raccolta differenziata potrebbero trovare un’ottima forma di guadagno , abbassare i costi di raccolta e fornire diretto beneficio ai contribuenti.
I valori commerciali dei materiali da riciclo, infatti, sono i seguenti:
-plastica fino a 300euro/tonnellata;
-carta da 27 a 40 euro/tonnellata
– cartone da 31 a 94 euro/tonnellata
– vetro da 0,53 a 39 euro/tonnellata
– l’alluminio da 180 a 443 euro/tonnellata
– il biocompost (fertilizzante organico) a 150 euro/tonnellata
– il biogas a 0,50 cent/mc
Se consideriamo che in condizioni accettabili di raccolta differenziata il 35% è costituito da rifiuto destinato in discarica, proviamo ad immaginare quanto il nostro Comune potrebbe guadagnare vendendo il 65% di materiale differenziato (plastica, alluminio, ferro, carta, vetro..ecc) e quanto i cittadini potrebbero beneficiare in risparmio sulla tassa per i rifiuti.
Attualmente la gestione rifiuti costa al Comune di Miglionico 350.000 euro annui di cui 110.000 euro per il conferimento in discarica e 60.000 euro per un servizio di raccolta differenziata di appena il 6,7%.
Fra non molto partirà la nuova gestione dei rifiuti che nasce dall’Accordo-Anci-Conai e che coinvolgerà i comuni di Miglionico, Grottole e Grassano. La gestione sarà affidata attraverso bando pubblico ad un soggetto privato. I Comuni coinvolti non guadagneranno assolutamente nulla dalla raccolta differenziata e si spera che le tariffe Tares almeno restino invariate. Inoltre, non è previsto nessun incentivo per i cittadini ne tanto meno l’applicazione della c.d. tariffa puntuale secondo la quale “meno rifiuti indifferenziati produci meno paghi”.
Quanti soldi stiamo regalando ai privati a discapito dei cittadini? E’ questo il cambiamento che vogliamo?
Il Movimento 5 Stelle Miglionico propone la gestione consortile tra Comuni così come avviane già in numerose regioni d’Italia. Per esempio, il consorzio a partecipazione pubblica ASCIT di Capannori, che vede consorziati numerosi comuni della provincia di Lucca, è riuscito, attraverso gli introiti ottenuti dalla vendita dei materiali da riciclo e attraverso l’applicazione della tariffazione puntuale, ad abbassare le tariffe della Tares di oltre il 20% e a creare 50 nuovi posti di lavoro. Altri esempi sono Ponte nelle Alpi (provincia di Belluno) o il più vicino comune di Baronissi (SA) . Veri esempi da emulare ma occorre un’Amministrazione libera di scegliere e non imbrigliata in strategie di becero clientelismo e favoritismi di partito.